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Popillia japonica cosa c’è da sapere

3 febbraio 2022

Popillia japonica cosa c’è da sapere
Come è arrivato l’insetto in Italia/Piemonte? La notizia riportata da numerosi giornali, riguardo l’arrivo di Popillia japonica attraverso gli aerei atterrati a Malpensa è una fake news. L’origine dell’infestazione è sconosciuta, infatti non ci sono prove per attribuire con certezza l’introduzione accidentale dell’insetto ad un particolare mezzo di trasporto (aereo o autoveicolo) o ad una particolare merce. Il Servizio fitosanitario della Lombardia ha però le prove che l’insetto non è arrivato a Malpensa. Infatti, quando sono stati rinvenuti i primi esemplari nel 2014, nei pressi dell’aeroporto di Malpensa dell’insetto non c’era traccia, mentre in altri areali si contavano già decine di migliaia di coleotteri adulti.
Quante trappole avete posizionato? e in che area?
Dai primi giorni di giugno gli adulti di Popillia japonica hanno iniziato ad emergere dai prati e dai giardini dove hanno trascorso l’inverno allo stadio di larva. Come negli anni precedenti, da quando cioè nel 2014 il coleottero di origine giapponese è stato ritrovato in un’area del parco del Ticino al confine tra Lombardia e Piemonte, il Servizio fitosanitario di Regione Lombardia ha messo in atto il piano di controllo in accordo con gli standard fitosanitari nazionali e internazionali. Nell’area in cui è stata rilevata nel 2020 la presenza dell’insetto, nelle province di Novara e Vercelli, i tecnici del Servizio fitosanitario stanno collocando trappole formate da un treppiede ricoperto da una rete impregnata di insetticida. Si tratta dell’uso della metodologia “Attract and Kill”; gli insetti vengono attirati verso la trappola da uno specifico attrattivo e muoiono dopo essere venuti a contatto con la rete. Il protocollo per l’utilizzo di questo tipo di trappola è stato concordato nel Tavolo Tecnico nazionale per il controllo di Popillia japonica a cui partecipano i Servizi fitosanitari di Lombardia e Piemonte, il Ministero Agricoltura e i referenti scientifici. Secondo gli studi condotti dal CREA-DC, organo scientifico del Servizio fitosanitario nazionale, ogni trappola può eliminare fino a 26.000 adulti di Popillia japonica ogni giorno. Sono state inoltre collocate anche trappole verdi e gialle formate da un grande barattolo di plastica per lo studio del ciclo dell’insetto nei nostri areali. Per entrambe le tipologie di trappole il Servizio fitosanitario chiede la collaborazione dei cittadini affinché non vengano manipolate, spostate o sottratte.
Perché le trappole sono vicino ai campi dove non ci sono popillie e non lungo le strade dei paesi dove abbondano alberi da frutto e altre piante molto attrattive?
L’attrattivo utilizzato è molto efficace e attira gli adulti di Popillia japonica presenti in un raggio molto ampio, si stima di alcune centinaia di metri. Purtroppo, non tutti gli insetti attirati arrivano a contatto con la trappola perché vengono distratti dalla vegetazione presente nelle vicinanze. Quindi, il danno sulla vegetazione attorno alla trappola può aumentare in modo considerevole. Le trappole collocate dal Servizio fitosanitario rientrano in un piano territoriale che ha lo scopo di abbassare la popolazione presente nell’area e contenere l’espansione dell’insetto. Vengono collocate dove creano il minor disagio possibile. L'area infestata è aumentata rispetto allo scorso anno?
Popillia japonica è un insetto molto mobile, leggero e nel corso della stagione raggiunge popolazioni molto consistenti. Viste queste caratteristiche, si può considerare che le azioni messe in atto dai Servizi fitosanitari di Lombardia e Piemonte dal 2014 ad oggi sono riuscite in modo efficace a rallentarne la diffusione. È un insetto con il quale dovremo imparare a convivere, come fanno negli Stati Uniti dove è presente da oltre 100 anni. Ogni anno l’area interessata al problema diventa sempre più ampia.
Quando è prevista la massima "esplosione" della presenza di Popillia japonica?
L’andamento della popolazione è molto soggetto alle condizioni metereologiche, generalmente le popolazioni più consistenti si registrano tra fine giugno e metà luglio.
Danni. A quanto ammonta la stima?
Nelle coltivazioni di mais e soia il parassita non ha ancora superato la soglia di trattamento, ma ampliandosi l’areale di presenza in futuro ci potrebbero essere problemi per i frutteti e i vigneti professionali.
Cosa fare?
S.O.S. POPILLIA Hai il coleottero Popillia japonica sul balcone, nell’orto o in giardino? Vuoi proteggere le tue piante e limitare i danni causati da questo nuovo parassita? In presenza di individui isolati ti consigliamo di raccoglierli manualmente e farli cadere in un secchiello con una soluzione di acqua e sapone. Per proteggere i frutti puoi coprire la chioma degli alberi con una rete antinsetto che deve essere scossa al mattino presto quando i coleotteri sono pressoché immobili. In presenza di un’infestazione importante è possibile intervenire con prodotti insetticidi o repellenti registrati per frutta, ortaggi o piante ornamentali, disponibili per uso non professionale. L’effetto del trattamento però è di breve durata perché l’insetto è molto mobile e sono possibili reinfestazioni dalle aree verdi limitrofe. Ricorda che è vietato trattare in fioritura. Rispetta scrupolosamente tutte le indicazioni contenute in etichetta. NON utilizzare le trappole per la cattura massale perché richiamano molti più insetti di quelli che riescono a catturare con la conseguenza di aumentare il danno sulla vegetazione che vuoi proteggere.
Visita il sito della Regione Piemonte:
https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/servizi-fitosanitari-pan/lotte-obbligatorie-coleottero-scarabeide-giappone-popillia-japonica-newman

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Nome Descrizione
Descrizione Per facilitare la comunicazione tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione
Responsabile Sindaco Dario Delbò
Personale Sara Perri - Area Demografica - Statistica - Segreteria
Indirizzo Piazza Vittorio Veneto, 1
Telefono 3479904747
Fax 0321.834303
Email san.nazzaro.sesia@ruparpiemonte.it
PEC san.nazzaro.sesia@cert.ruparpiemonte.it
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